Un momento sei una persona normale, che fa alcune cose, ma ne lascia altre e che ogni tanto si annoia, senza dovervi necessariamente porre rimedio. Un attimo dopo, sei quella che riesce a rendere produttivo perfino il tempo che passa in bagno, con lo smartphone appiccicato alla mano. Sei quella che studia mentre guarda un film, ascolta la musica mentre scrive, fa la lista della spesa mentre legge, e legge mentre mangia e fa la lista della spesa, perché fare una sola cosa per volta prende troppo tempo e tu non ne hai. Ti hanno insegnato che il tempo è denaro e sei diventata avida. Viaggi senza più fare caso a cosa ti circonda. Incontri persone e, invece di conoscerle, critichi il loro modo di spendere il tempo, perché tu sapresti impiegarlo meglio. Sei una trottola impazzita, incapace di fermarsi. Sei una trottola impazzita, che ha paura di fermarsi e affrontarne le conseguenze. Hai le tue buone ragioni che nessun altro può capire. Hai affrontato l'inimmaginabile e sei sopra
Viviamo in un'epoca in cui diciamo "ti amo" con la stessa frequenza di "passami il sale", e più o meno con lo stesso stato emotivo. La parte difficile è dire: "non ti amo". Non se ne sentono molti in giro. Meglio infelici insieme, piuttosto che soli nell'incertezza? Ma è così che nascono i "ti amo" con beneficio d'inventario; quelli con tanto di asterisco e clausola scritta in piccolo che sanno solo di fregatura. "Non ti amo, ma forse un giorno..." "Non ti amo, ma restiamo insieme finché non trovo qualcosa di meglio?" Come uccidere il romanticismo. E le apparenze. E la dignità. Quindi meglio fare finta. Oppure no. Ecco il dubbio amletico: adattati e menti, oppure muori, metaforicamente parlando. Penso che dovremmo avere il coraggio di essere onesti anche con chi non amiamo. La mia teoria è: Onesti, ma non troppo. Verità, ma senza cattiveria. Nessuna promessa che non puoi mantenere. Ne